NORDKAPP
#OSTINATO
Eccitato dall’esperienza vissuta l’anno prima sul Cammino di Santiago di Compostela, ho deciso di esaudire il mio secondo desiderio: vedere l’aurora boreale a Capo Nord, con la stessa intensità con cui avevo vissuto il Cammino di Santiago di Compostela.
Così iniziai un’attenta analisi sul mezzo improbabile che avrei scelto come compagno per questa nuova avventura.
Questa volta i km erano 5000 e non sarei stato in grado di percorrerli in Graziella. Le pensai tutte finché, curiosando su un sito di compra-vendita, non ebbi il colpo di fulmine: un Ciao verde del 1984, che mi sono aggiudicato con soli €400.
A questo punto al mio compagno di avventura mancava solo il nome. Ebbi l’illuminazione quando vidi la scritta che un mio amico si era tatuato sulla schiena “direzione ostinata e contraria”, tratta dalla celebre canzone di De André “Smisurata preghiera”. Mi è sembrato subito ovvio che “Ostinato” sarebbe diventato il nome del mio Ciao, perché lui era ostinato, come lo era diventata la missione e tutte le persone che avevano iniziato a seguirmi, lanciando l’hashtag #ostinatisempre.


Non ero mai andato in moto prima e non sono mai stato appassionato di motori, così mi misi a studiare il funzionamento del mio Ciao attraverso i tutorial che trovavo su internet.
Decisi di fare delle prove prima della partenza effettiva: da Viareggio sono partito per Milano, peccato però che dopo un giorno avevo già grippato e, rimasto a piedi, tornai a casa.
Dopo questo fallimento mi misi d’impegno e rimodernai tutto il motore per preparare il mio Ciao alla grande avventura. Così, nonostante la pioggia, arriva la mattina della partenza. Esco di casa, scrivo “Capo Nord” sul navigatore e parto.
Come prima tappa mi dirigo verso la Passeggiata di Viareggio, dove avevo dato appuntamento ai miei amici per salutarci prima di questa impresa. Dopo nemmeno 20 metri il Ciao si ferma: avevo grippato di nuovo.
Arrivai alla Passeggiata pedalando e, una volta riaggiustato il Ciao, sono ufficialmente partito, vedendo concretizzare il mio sogno km dopo km.
È stata molto dura, viaggiavo ad una velocità media di 27 km/h in condizioni meteo veramente impegnative e mano a mano che mi avvicinavo alla meta le giornate si accorciavano sempre di più.
Tra molti impedimenti, neve, vento e camere d’aria bucate, una sera, quando ormai avevo perso le speranze e la motivazione, alzai gli occhi al cielo e la vidi, lei, l’aurora boreale.
È stata un’emozione incredibile che mi ha dato la forza di continuare il mio viaggio fino a raggiungere Capo Nord e completare la mia seconda avventura.








